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I monaci trappisti lasciano Bellefontaine

  • Isabelle DESARNAUD
  • 19 ott
  • Tempo di lettura: 1 min

Da diversi anni, la comunità cistercense di Bellefontaine (Francia) si interroga sul proprio futuro. In una prima fase, ha cercato di adattare i propri locali comunitari a un numero ridotto di frati, ma col passare del tempo si è resa conto che i frati non avrebbero potuto continuare a vivere da soli in questa proprietà immobiliare del XIX secolo di 120 ettari, diventata troppo grande per un piccolo gruppo di monaci la cui età media aveva raggiunto gli 80 anni. Ha quindi cercato di capire come fosse possibile instaurare una partnership con associazioni con cui condividere il proprio luogo di vita. Diversi ostacoli si sono frapposti sul suo cammino, costringendola a rinunciare al progetto. È stata una grande delusione e anche una grande prova per i frati, ma anche per le due associazioni con cui la comunità aveva lavorato tanto. I frati trappisti si uniranno ad altre comunità e alcuni di loro andranno in una casa di riposo delle suore della Congregazione di Sainte-Marie de Torfou.


Ma l'abbazia continuerà a vivere! Infatti, i benedettini dell'abbazia di Barroux (Francia) potranno riprendere il testimone della vita monastica e stabilirsi a Bellefontaine nel corso del 2026.


È quindi il prossimo 13 novembre, nella festa di Ognissanti monastica, che l'abbazia di Bellefontaine chiuderà temporaneamente i battenti. Non ci saranno più funzioni aperte al pubblico, ma due fratelli della comunità continueranno a vivere sul posto. Con l'aiuto dei dipendenti presenti sul sito, manterranno le attività economiche, in particolare la produzione di mele e kiwi. Naturalmente, garantiranno anche il buon funzionamento del negozio, in attesa dell'arrivo di un nuovo gruppo monastico alla fine della primavera.


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